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S.Carlo di Sessa Aurunca (CE)

Ancora contenziosi tra i comuni
di Cellole e Sessa Aurunca.

Non è valido il decreto regionale numero 291 del 2001 della Regione Campania sullo «scioglimento della promiscuità» esistente sui terreni di uso civico tra il Comune di Sessa Aurunca e il Comune di Cellole. Non è valido perché il decreto in questione prevedeva un'iniqua ripartizione degli stessi terreni che ha favorito il Comune di Cellole a danno del Comune di Sessa Aurunca. Questo ha stabilito Domenico Nardi, Commissario per la liquidazione degli usi civici per la Campania e il Molise presso la Corte di Appello di Napoli, accogliendo in pieno il ricorso presentato dal Comune di Sessa Aurunca. Ma andiamo con ordine. Dopo l'istituzione, nel 1974, del Comune di Cellole, fino ad allora frazione del Comune di Sessa Aurunca, i terreni di uso civico vennero assegnati in regime di promiscuità tra i due Comuni. Con decreto numero 291 del 2001 la Regione Campania stabilì di sciogliere questo tipo di regime e di assegnare i terreni, ripartendoli tra i due Comuni interessati. Questo tipo di assegnazione fu impugnato dal Comune di Sessa Aurunca, rappresentato dall'avvocato Alfonsina Di Marco, che propose ricorso innanzi al Commissariato regionale per la liquidazione di usi civici, contro la Regione Campania e il comune limitrofo, perché riteneva «iniqua la ripartizione delle terre gravate da uso civico visto che il decreto prevedeva l'assegnazione al Comune di Cellole di terreni ricadenti in territorio aurunco». Una situazione dannosa per il Comune aurunco che, come affermato nelle memorie difensive «comportava di fatto la violazione della finalità dell'uso civico stesso, teso a favorire le popolazioni naturali per sfruttare liberamente i terreni demaniali, in quanto la promiscuità sarebbe stata sciolta attribuendosi tale uso solo alla popolazione di Cellole». Dopo lungo dibattimento il Commissario per la liquidazione degli usi civici ha accolto integralmente la tesi difensiva del Comune di Sessa Aurunca stabilendo che «per lo scioglimento della promiscuità mediante attribuzione a ciascun Comune in piena proprietà di una parte delle terre corrispondenti al valore ed estensione dei reciproci diritti sulle terre stesse, va tenuto principalmente e fondamentalmente conto dell'utilità di estensione dei diritti medesimi». Una sentenza forte che comporterà delle conseguenze sull'assegnazione e la ridistribuzione dei terreni di uso civico tra il Comune di Sessa Aurunca e quello di Cellole


fonte Il Mattino